Di Matthew
Lovers
È un disastro.
Continuo a fare figure barbine durante le mie partite a scacchi on-line serali.
Serali… meglio forse definirle notturne. Alle due del mattino gioco solo contro
utenti americani e canadesi. Gente orribile. Mi perculano con le loro faccine
ironiche inviate in chat. D’altronde me lo merito: come ti è venuto in mente di
spostare quel cavallo che teneva in piedi la tua già debolissima struttura
pedonale centrale? Continuo a fare errori da principiante; sto perdendo
inesorabilmente punteggio. Cristo! Forse dovrei semplicemente smetterla di
giocare a quest’ora. Ma non so proprio come impegnare il mio tempo. Non voglio
pensare. Se mi metto a letto so già che non dormirò ed inizierò a riflettere sul
vuoto e sull’inutilità che contraddistingue l’esistenza umana. A dire il vero,
mi fa molta paura la ripetitività dei pensieri che scorrono nella mia testa in
queste ultime settimane. Appena chiudo gli occhi vengo catapultato in pensieri strazianti
sulla morte e sul tempo che scorre. Alterno ricordi del mio passato con
immagini di me su di un ipotetico letto di morte. Continuo a girarmi e a
rigirarmi nel letto provando a scappare da queste immagini angoscianti. Non
voglio nemmeno stordirmi con l’alcool. Stamattina ero un cadavere; quest’idea
di bagnare appena la lingua con un po’ di grappa per combattere l’insonnia ha
effetti pessimi sul mio fisico da trentenne in pietosa forma.
L’ultima notte è
stata davvero un calvario.
Ho spento la luce all’una ma alle due del mattino avevo ancora gli occhi aperti. Mi sono alzato e ho fumato l’ennesima sigaretta; dopodiché ho riempito un altro bicchiere per la disperazione. Alla fine, mi devo essere addormentato intorno alle due e mezza. Ricordo perfettamente il sogno che ho fatto. Ho sognato di essere in guerra. Unico soldato vivo rimasto in trincea in mezzo al nulla. Ero ferito, vedevo scorrere il mio sangue ma non capivo da dove partisse l’emorragia. Ero spaventato e in affanno. Sentivo freddo ed ero completamente solo. Avevo una ricetrasmittente da cui sentivo le voci di alcuni miei cari amici. Dicevano cose totalmente assurde.
«Ale! Dié! Siete vivi? Dove siete?»
«Ehi Matthew! Giornata di merda, sono ancora a lavoro. Stasera ci facciamo una bevuta al Rossini?».
«Compagni! Io sono rimasto solo, ho perso il mio battaglione. Sono ferito!».
«Eh Matthew... io purtroppo non riesco a liberarmi prima delle 21:30».
«Compagni ma io perdo sangue! Sto per morire!»
«Avrai preso un po’ di freddo Matthew. Mettiti sotto le coperte, pare che giri una brutta influenza».
Sentivo
che mi si stava gelando il corpo. Ed ero ancora più angosciato dal fatto che
non riuscivo a chiedere aiuto ai miei amici.
Mi sono
svegliato alle ore 04:37. Sono andato in cucina e mi sono versato un altro
bicchiere. Poi ho camminato nevroticamente per casa circa un quarto d’ora. Alla
fine, mi sono sdraiato sul divano e poco dopo mi sono riaddormentato. Mi sono
svegliato alle 10:30 con un mal di testa devastante e un gusto in bocca
orribile. Ho acceso la radio e mi sono fatto un caffè. Subito dopo me ne sono
fatto un altro. Era iniziata una nuova giornata di merda. Quale senso potevo
dare a questo martedì di inizio settembre? A chi avrei mandato il mio
curriculum vitae oggi?
Guardo la
mail e vedo subito che mi è arrivato un messaggio del centro dell’impiego e uno
da parte di ANPAL (l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro). Pochi
giorni prima avevo mandato la “DID” ovvero la “Dichiarazione di Immediata Disponibilità
al lavoro”. Sono anni che mi ritrovo a fare questi passaggi burocratico
inutili. Ci penso su un attimo: sono otto anni di esperienza continuativa nel
settore del precariato, mica male. Purtroppo, sembrerebbe una contraddizione,
sopravvivere a lavori intermittenti non è considerata una competenza per il
mercato del lavoro. Quasi dieci anni di solida esperienza in “sopravvivenza in
assenza di reddito” eppure, secondo i recruiter, pare non valga la pena di
segnarlo sul CV. Un vero peccato. Continueremo quindi a scrivere le solite quattro
cazzate: “laurea”, “master” e, tra le “soft skills”, inseriremo la magica frase
“capacità di lavoro in team” (detto tra noi, io lavoro molto meglio da solo).
La mail
dell’ANPAL mi coglie impreparato. C’è una novità inaspettata rispetto alla
solita routine del disoccupato in carriera. Il breve testo della mail dice:
OGGETTO: DID Online - conferma
aggiornamento a sistema indice di profiling
Gentile sig.ra/sig. MATTHEW LOVERS,
si conferma che in data 07/09/2020 è stato
aggiornato il suo indice di profiling, che attualmente corrisponde a: 0.719.
Cordiali saluti
Non rispondere a questo messaggio. È stato inviato da un
indirizzo di posta elettronica automatico. Non è possibile quindi
rispondere ad alcun messaggio inviato da questo indirizzo.
Mi chiedo:
che diamine è “l’indice di profiling”? All’ANPAL assumono criminologi? Calcolano
le possibilità di un disoccupato di intraprendere carriere criminali?
effettivamente avrebbe senso. Penso: «Ehi! Se l’indice si calcola su di una
scala da 0 a 1 il mio è piuttosto alto». Dovrei darmi al crimine, finalmente
una buona idea! Apro subito la Partita IVA!
Ovviamente
mi metto a fare una breve ricerca e scopro che questo “indice di profiling”
dovrebbe misurare il “grado di difficoltà” nel ricollocare una persona
all’interno del mondo del lavoro dopo un periodo di disoccupazione. Per farla
breve, se il tuo indice è più vicino allo zero sei considerato “facilmente
collocabile” e “poco distante dal mercato del lavoro”. Viceversa, qualora il
tuo punteggio si avvicinasse all’uno, sei un povero stronzo “difficilmente
ricollocabile” e in evidente conflitto con “il mercato del lavoro”.
Devo dire
che queste sono notizie che ti svoltano l’intera giornata. Nello specifico, il
mio punteggio è inaspettatamente basso. Per l’ANPAL io sarei un soggetto che
rischia una disoccupazione di lunga durata. Ma come hanno fatto i calcoli? Dalle
pagine che consulto sul web non trovo nulla di dettagliato. L’unica cosa certa
è che c’è un operatore dell’ANPAL che raccoglie informazioni generiche dal CV
inviato al centro per l’impiego e le inserisce in una banca dati. Sinteticamente
sul portale web dell’agenzia si legge che l’indice è calcolato «sulla
base delle informazioni fornite in sede di registrazione. (…) gli utenti dei
servizi per l'impiego vengono assegnati ad una classe di profilazione, allo
scopo di valutarne il livello di occupabilità, secondo una procedura
automatizzata di elaborazione dei dati in linea con i migliori standard
internazionali». In sintesi: ti comunico che sei un povero stronzo.
Lo faccio nella maniera più fredda e informale possibile attraverso un messaggio
di posta elettronica automatizzata. Non ti dico quali sono le possibilità di
“politiche attive” che hai a disposizione per migliorare la tua “occupabilità”
e per ridurre quindi “la distanza con il mercato del lavoro”. E non ti dico
nemmeno come abbiamo fatto i calcoli. In compenso ti assicuriamo che gli
strumenti utilizzati per calcolare quanto sei un cretino fanno riferimento ai
“migliori standard internazionali”. Beh, che dire… Grazie mille di tutto!
Decido di non fare
un cazzo per tutta la giornata. Mi sembra la migliore risposta morale alle
novità sopravvenute a seguito dei calcoli ANPAL. Dopo pranzo dormitina di
un’ora e mezza. Mi sento più rilassato. Perché ostinarsi a cercare un lavoro?
Perché sforzarsi a trovare un senso a questa esistenza? Meglio riscoprire
l’ozio e recuperare le ore di sonno perse durate queste settimane. Mi metto a
giocare a scacchi e perdo come un allocco contro “Alibaba815”. Penso: la vita
fa schifo a qualsiasi ora. Devo cambiare gioco. Ad un certo punto mi arriva una
mail di risposta ad una candidatura inviata qualche giorno prima a Lidl Italia
per svolgere la mansione di “Operatore di Filiale”. Tra le decine di candidature inviate quella
me la ricordo bene perché, in quella occasione, per completare la candidatura
sul sito web dell’azienda era necessario svolgere un test di cinque minuti per
valutare “le competenze multitasking”. Un test molto avvincente: bisognava
rispondere contemporaneamente a più domande che continuavano a scorrere sullo
schermo. Un “Vero o Falso” con domande che continuavano ad apparire e scomparire.
Pochi secondi in cui svolgere in breve tempo operazioni di calcolo prima che
apparisse un nuovo quesito. Agghiacciante. Ma DIVERTENTISSIMO. Ho svolto un
test perfetto, meglio delle mie ultime partite a scacchi. Ed è tutto detto. Ad
ogni modo fremevo. Stavolta svolto, mi dico. Questo il testo della mail:
OGGETTO: La Sua candidatura in Lidl
Egregio Sig. Lovers,
Con la presente La ringraziamo per averci spedito la Sua
candidatura e per l’interesse dimostrato per la nostra azienda.
Purtroppo, dobbiamo comunicarLe che la nostra scelta si è
indirizzata su altri candidati meglio rispondenti alle nostre richieste e che
pertanto la Sua candidatura non verrà ulteriormente presa in considerazione per
la posizione in oggetto.
Le facciamo comunque i nostri migliori auguri per la Sua
carriera professionale.
Distinti saluti,
Il Suo team Recruiting Lidl
Rileggo una decina di volte questa
frase: «La preghiamo di non ritenere la presente come un mancato apprezzamento
delle Sue capacità e competenze». Mi sale la paranoia. Penso: l’Anpal ha
passato sicuramente i dati alla Lidl. Hanno visto che il mio indice di
profiling è 0,719. MALEDETTI.
Non la prendo bene, la notizia è
scioccante. Oramai nessuno prenderà in considerazioni le mie candidature. Le
aziende sanno che le mie competenze, verificate minuziosamente da ANPAL, sono
colpevolmente distanti da quelle richieste dal mercato del lavoro. Non reggo la
tensione, mi gira la testa e mi si annebbia la vista. Svengo. Fu in quel
preciso momento che mi è apparso in sogno il MEGA-DIRETTORE-GALATTICO di Lidl.
«Egregio
Dottor Lovers…».
«La prego
Eminenza, Dottore mi pare troppo».
«Signor Lovers
perché si diverte a farci perdere tempo? Lo sa che gestiamo centinaia di
candidature ogni anno e che riceviamo migliaia di curriculum di persone più
competenti di lei?»
«Immagino
Eminenza, è stato un gesto impulsivo il mio».
«Mi invia
un curriculum dove segna una laurea e come ultima esperienza professionale
“insegnante di sostegno”. Che cosa si aspettava che le rispondessimo?».
«Eminenza.
Mi deve credere, io mi pento e mi dolgo con tutto il cuore per ciò che ho fatto
in passato. Ero mosso da ideali giovanili e mi sono laureato. È stato un errore
di gioventù ma mi creda… io vorrei cambiare. Sogno una vita modesta. Sogno un
lavoro semplice, ripetitivo e senza responsabilità. Uno stipendio normale per
pagarmi le bollette e che mi permetta di andare un paio di settimane all’anno
al mare a Borgio Verezzi. Vorrei dimenticarmi di questi anni passati a
rincorrere ambizioni senza senso, assolutamente improbabili. Ho sognato cose
assurde che ora disprezzo. Ho sognato di avere un posto di lavoro stabile ma
allo stesso tempo gradevole. Sognavo soprattutto di avere un lavoro che
rispecchiasse un’identità consimile a quella delle professioni del ceto
medio-riflessivo. Ero giovane ed ero mosso da idee sbagliate. Ma sono pronto a
redimermi, mi creda».
«Ne è sicuro? Lei si pente di aver studiato? Ora pretende un posto
come “operatore di filiale” (Ergo scaffalista) e mi propone un CV dove segna un
master in “sviluppo locale”. Guardi signor Lovers lei offende la sua
intelligenza prima ancora che la nostra reputazione».
«Non so
cosa scrivere sul curriculum Eminenza. Vorrei dirle che ho lavorato cinque anni
come cassiere in una GDO ma non posso dimostrarlo. La prego, Eminenza, mi dia
una possibilità. Posso imparare».
«Se lo scordi signor Lovers; non sono disposto a spendere 1200 euro
al mese per assumere un laureato ancora da formare. Perché non fa un percorso
professionale finanziato dalla Regione per imparare a fare il magazziniere?
Posso valutare di concedergli uno stage formativo gratuito».
«Non so se sono all’altezza di questo compito Sire, ma la ringrazio
per la generosa proposta. In verità pensavo di iscrivermi all’università
popolare quest’anno per seguire un corso di Egittologia».
«Lei è una merdaccia Dottor Lovers».
«Ha proprio ragione Eminenza. Una merdaccia
certificata ANPAL».
«Si
diverte a farmi perdere tempo. Il suo è il classico CV da sfigato
medio-progressista».
«Beh,
proprio medio-progressista no Eminenza… diciamo comunista. Ma so accontentarmi
Eminenza. La prego, mi conceda un posto nel suo acquario».
«Se lo
scordi. Quello è un privilegio riservato ai soli dipendenti Lidl. La saluto
Dottor Lovers, le auguro un lavoro come giornalista freelance».
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