Scorreva giù lungo le briciole di un pensiero la lama di quel volto che spaccava l'atmosfera con ciglia-coltelli di espressività netta Fendenti di luminoso spirito addensato in trame di strade e posti e accenti E tshic-shaboom suonava l'arte vomitata gorgogliante della musica che straripava e colmava le parole & i gesti Tutto allacciato al tempo frenetico pazzo di una caverna d'elettricità e birra e ormoni e voglia di scopare e stelle chiuse fuori -voi non potete entrare- vi berremo all'ora del digestivo
Matteo Castello
Matteo Castello
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